Una giornata insieme all’insegna dell’inclusività e dell’accessibilità non solo motoria ma anche sensoriale.
Il 5 settembre 2020 abbiamo avuto il piacere immenso di partecipare attivamente ad una delle giornate del Festival Renoize, che tutti gli anni si tiene a Parco Schuster (Roma), cercando di trasformarla in un momento che fosse all’insegna dell’inclusività e dell’accessibilità non solo motoria ma anche sensoriale.
Abbiamo voluto mettere in strada, tra le persone, quello che cerchiamo di descrivere quando parliamo di abbattimento degli stereotipi, di costruzione di un nuovo paradigma della disabilità, di condivisione: imparare nuove forme di comunicazione, condividere esperienze e bisogni, vivere collettivamente il divertimento e perché no, anche un po’ di adrenalina.
Gli eventi di tutta la giornata, compresi i concerti della serata, sono stati tradotti in LIS (Lingua italiana dei Segni) dalle interpreti di Happy Free Hands, che hanno permesso a migliaia di persone di rapportarsi per la prima volta, ed emozionarsi, con una lingua nuova. Una performance che ha accompagnato anche il dibattito pomeridiano sui bisogni speciali, in cui sono stati approfonditi più temi della disabilità e dell’inclusione, del bisogno impellente di una società che si prenda carico delle vulnerabilità. Abbiamo parlato della solitudine dei caregiver, della necessità di abbattere le porte che tengono migliaia di famiglie in casa, a vivere la diversità e la cura come una condanna. Tante le voci che hanno preso parte ad un momento di riflessione intenso, intriso di desiderio di cambiamento culturale.

Il momento centrale della giornata è stato possibile grazie alla partecipazione della campionessa italiana di WCMX, Ilaria Naef e dell’Hybrid Skatepark: Parco Schuster è stato trasformato per qualche ora, con la costruzione di pedane e percorsi, in uno skatepark da vivere non solo sugli skateboard ma sulle fantastiche sedie a rotelle da WCMX, il motocross in carrozzina, disciplina molto poco conosciuta nel nostro paese.
Non ci aspettavamo la partecipazione di così tanti bambini e ragazzi, arrivati sulle loro sedie e pronti a provare gli ammortizzatori di quelle adatte alle acrobazie: ognuno, a prescindere dalla propria condizione, ha provato l’ebbrezza della velocità, del rischio, dell’adrenalina. Tutte emozioni che raramente accostiamo alla disabilità motoria, mentale o sensoriale, che non accostiamo all’immaginario dei bambini in paralisi cerebrale o che necessitano di assistenza continuativa per le loro funzioni vitali.


In una giornata indimenticabile, di musica, approfondimenti e tanta felicità ed entusiasmo, abbiamo imparato tutti insieme come è possibile costruire un mondo che sia veramente di tutte e di tutti, capace di ridere insieme, di ideare, costruire, tutelare e riprodurre gli strumenti necessari all’inclusione di ognuno.
Abbiamo imparato insieme l’importanza di una città accessibile, che sappia costruire luoghi di socialità e divertimento dove si possa stare tutti insieme: sarebbe meraviglioso uno skatepark in ogni parco, un luogo dove ogni ruota possa scoprire la sua libertà.
Che sia una passeggino, un deambulatore, un posturale, una sedia a rotelle, una bici da cross, uno skate: in bilico su quelle ruote possiamo costruire la stabilità di una società capace di prendersi cura, di tutelare, di spronare tutti e tutte alla propria autodeterminazione, Alla propria felicità.
Solo divertendoci insieme possiamo abbattere l’emarginazione,
Solo giocando insieme possiamo disegnare un mondo dove ognuno può ridere a modo suo.
Ci vediamo presto, Scaldate le ruote!
