26 dic 2024
Una lettera aperta della portavoce di Tetrabondi, al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, con una richiesta importante sul Parco Inclusivo Universale e una richiesta di appuntamento per il prossimo anno, a Giubileo concluso.
Per il Polo dell'inclusione, per una città inclusiva universale !
Caro Sindaco,
sono Valentina Perniciaro, (mamma di Sirio, un bambino con disabilità complessa),portavoce e fondatrice di Tetrabondi Onlus il cui obiettivo è costruire il mondo di tutti, rompendo il paradigma della disabilità vista come segregazione e dolore per riappropriarsi del diritto alla felicità, all’inclusività universale, all’adrenalina.
Ti scrivo per raccontarti una storia che parla di progettazione e inclusione, di cantieri, prossime inaugurazioni e regali di Natale: tra i tanti nastri che in questi giorni sarai chiamato a tagliare c’è anche quello di Parco Schuster, un cantiere che a differenza di altri ha una storia lunga e partecipata che potresti non conoscere.
Un progetto di trasformazione nato nell’autunno del 2022,anche grazie al Dipartimento di Architettura di Roma Tre, affiancato dal Dipartimento di Neuroscienze Umane dell’Università La Sapienza,che ha realizzato un progetto di ricerca che immaginasse sull’area di Parco Schuster il primo Parco Inclusivo Universale e che immediatamente abbiamo presentato sia al Municipio VIII che all’assessorato all’ambiente di Roma Capitale.
Nel febbraio 2023 proprio l’Assessorato all’ambiente ha informato Tetrabondi della disponibilità dei fondi giubilari per la riqualificazione del verde delle basiliche e da quel momento è iniziato il lavoro di progettazione del team di ricercatori, mentre Tetrabondi tesseva le fila di una partecipazione con il centro anziani e le associazioni del territorio che già vivono il parco, raccogliendo bisogni, ostacoli, abitudini e quotidiane difficoltà.
Lo studio architettonico del Parco Inclusivo Universale (vincitore del Premio Gallarate e in mostra al Museo M.A.G.A.) è stato, così, messo a disposizione della Giubileo 2025, in qualità di soggetto attuatore dell’intervento di riqualificazione, e, su incarico di questa, nelle mani della capofila del team di progettazione Land Italia S.r.l.
Era lo scorso anno: consegnavamo nelle mani del comune un progetto caratterizzato da 5 aree connesse e permeabili, con playground accessibili, zone sensoriali, aree per l’attività culturale e artistica, e un’area sociale destinata a diventare Polo dell’inclusione e permanence architecturale, per proseguire la ricerca sulla progettazione inclusiva dello spazio urbano.
Un parco raggiungibile e attraversabile in autonomia dalle persone con disabilità motoria, e accessibile alle disabilità sensoriali grazie a un wayfinding moderno integrato da Braille, Lingua dei segni e CAA.
Un luogo per tutti, dove trovare ausili per il turismo accessibile, così come sedie a rotelle adatte allo sport e allo skate per poter utilizzare al meglio le aree ludico- sportive e i sentieri ciclabili lungo il parco, connessi con la Basilica, l’Università, l’Ospedale Bambino Gesù, la Metropolitana e il futuro Parco Fluviale di Riva Ostiense.
Al taglio del nastro invece, NON ci sarà l’inaugurazione del Parco Inclusivo Universale: il cantiere, iniziato appena due mesi fa ha toccato solo l’area del sagrato e l’immobile, che diventerà infoshop a disposizione dei fedeli, e sarà appena garantita l’accessibilità motoria.
Non ci sarà accessibilità sensoriale, non ci sarà permeabilità, aree ludiche e sportive accessibili, non ci sarà wayfinding inclusivo, non ci saranno nemmeno le strisce tattili che permettano di raggiungere il parco, o la Basilica, alle persone cieche e ipovedenti.
Volevamo il P.I.U., Parco Inclusivo Universale, e ci ritroviamo con il P.O.P, il Parco dell’Occasione Persa: per ora non sarà un luogo adatto anche a quell’esercito sbilenco e sgangherato che rappresentiamo, non sarà un punto di riferimento per costruire il mondo di tutti.
Per questo scriviamo a te,
per chiederti un regalo per il prossimo anno, a porte sante chiuse, a quando la città tornerà ai romani, dopo mesi di cantieri e milioni di pellegrini: vogliamo provarci ancora, e ancora immaginare Parco Schuster come fucina di una società diversa. Vogliamo il Polo dell’Incusione, vogliamo che questi spazi siano restituiti anche alla cittadinanza dei corpi e delle menti non conformi.
Valentina Perniciaro per Tetrabondi Onlus