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A volte la disabilità è l’ultimo dei problemi

A volte la disabilità è l’ultimo dei miei problemi”: ironia, irriverenza
e provocazione in una campagna politicamente scorretta. 
La parola a Tetrabondi, tetraplegici e vagabondi,
per superare il pietismo legato alla disabilità

Una campagna per rompere stereotipi

Fuori dagli stereotipi dei “bambini speciali”, una campagna originale, forte, anche eccessiva sceglie di dar voce a chi voce non ha con la giusta dose di ironia e irriverenza. Sirio, Gaia, Mara, Oly e Theo - storti, sbilenchi, sordi, ipovedenti - sono solo un piccolo pezzettino di un esercito sgangherato e irriverente di corpi e menti non conformi che vuole riappropriarsi del diritto di raccontarsi per quello che è, al di là della disabilità. La campagna dei Tetrabondi parla della quotidianità “normale” di queste ragazze e ragazzi attraverso le foto di Ilaria Magliocchetti Lombi, brevi video e spot radio a cui dà voce Valerio Mastrandrea. E’ stata ideata e realizzata gratuitamente dall’agenzia SuperHumans che ha lavorato a una rappresentazione della disabilità che non fosse pietosa e pietistica, che superasse lo stigma per fare emergere le persone, con tutta la loro complessità e unicità, al di là dell’etichetta della loro diagnosi o condizione. La campagna sarà “on air” a partire dal 6 maggio su diverse testate ed emittenti che hanno scelto di sposare e rilanciare gratuitamente il messaggio.


Sirio ha 11 anni, Oli e Theo 8, Gaia 14, Mara 21 anni. Sono intelligenti e curiosi, hanno fame di amicizie e occasioni, come e più dei loro coetanei. Le loro diagnosi? Paralisi celebrale, tracheostomia, sordità, tetraparesi spastica. La realtà dietro a queste parole? Studenti con hobby e passioni, cittadini, futuri adulti di questa società, che scoppiano di vita, irriverenza e voglia di prendersi tutto. Ragazzini e ragazze con molti bisogni complessi, e non “persone speciali”.

e riscrivere la società

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Un regalo di Superhumans a Tetrabondi

Sbilenchi e sgangherati ma liberi e autodeterminati! E’ questo il messaggio della nuova campagna sociale della Fondazione di partecipazione Tetrabondi – parola che deriva dalla fusione di tetraplegico e vagabondo – e già dal nome rivela chiaramente la sua missione, cioè ribaltare il paradigma della disabilità. La campagna lo fa in maniera ironica, irriverente, provocatoria, attraverso le foto di Ilaria Magliocchetti Lombi, video e spot radiofonici con la voce inconfondibile di Valerio Mastrandrea, disegnando spaccati di storie di ragazze e ragazzi da sempre esclusi, mai rappresentati, mai vicini al diritto anche minimo di autorappresentarsi, raccontarsi, essere osservati per quello che sono, al di là della loro disabilità. 
Protagonisti sono proprio i cinque ragazze e ragazzi alle prese con le “sfighe” della quotidianità, che sono esattamente quelle di tutti i coetanei: Sirio non ha studiato per la verifica, e per giustificarsi “farà morire il nonno un’altra volta”; i gemelli Oli e Theo sono nei guai perché hanno rubato la palla a un bambino che è andato a piangere dalla mamma; Mara si è presa una cotta per il migliore amico del suo ex; Gaia non può uscire a skateare con la sua sedia a rotelle perché piove; di nuovo Mara ha allegato per errore al CV le foto “sconvenienti” della sera precedente; per tutti loro “a volte la disabilità è l’ultimo dei problemi”.

Parlare di disabilità non è mai facile e lo è ancora meno in una società in cui si tende a usare un linguaggio velato, che finisce per rafforzare lo stigma in nome del cosiddetto politicamente corretto. Qui si ricorre a parole volutamente provocatorie, con l’obiettivo di distruggere i luoghi comuni melensi e pietistici che spesso accompagnano la narrazione delle persone con disabilità. La campagna è realizzata da SuperHumans, l’agenzia guidata da Paolo Platania, Francesco Taddeucci, Luca Albanese e Richard Ercolani: è un regalo ai Tetrabondi, che l’agenzia ha poi declinato per la stampa cartacea e online, per i social attraverso video ad hoc e per le radio con cinque diversi spot dove la voce narrante è quella di Valerio Mastrandrea. La campagna è stata accolta con entusiasmo da diversi gruppi editoriali: a partire dal 6 maggio sarà “on air” sulle testate del gruppo GEDI, le sue emittenti radiofoniche e su Internazionale, che hanno scelto di sposare e rilanciare gratuitamente il messaggio.

La necessità di questa campagna nasce dalla consapevolezza che spesso le persone con disabilità sono cittadini di serie B, vite destinate solo alla cura e all’assistenza che attraversano la società come fantasmi, senza la possibilità di essere parte attiva del mondo e dar voce ai propri desideri, istinti, attitudini. “Questa campagna vuole raccontare persone con desideri, aspettative, diritti, bellezza, felicità. E non sono solo tetraplegici. Non sono solo sordi, ipovedenti, storti, pieni di paralisi o di distonie, con quel rivoletto di bava sempre pronto a scendere sul viso e poi sui vestiti: sono bambini e bambine, adolescenti, giovani e  futuri adulti di una società che deve imparare a guardarli per quello che sono – spiega Valentina Perniciaro, fondatrice e portavoce di Tetrabondi e mamma di Sirio, a cui fu incollata la diagnosi di “stato vegetativo” dopo un arresto cardiaco a due mesi di vita e che lui prende prepotentemente a calci da sempre - Oltre le condizioni fisiche o mentali, oltre le menomazioni, le malformazioni ci sono persone consapevoli non solo dei loro diritti civili, tutti, ma del loro diritto alla felicità, all’autodeterminazione, alla collettività, all’adrenalina”.

Grazie

È difficile ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla costruzione, all'ideazione, alla produzione e al lancio di questa campagna: grazie. 

Grazie a Superhumans, alla sua creatività, al dono prezioso e sincero che ci ha fatto, alla famiglia che si è creata.

Grazie ad Elastica che ha permesso a tutto questo di prendere il largo.

Grazie a Ilaria Magliocchetti Lombi che con entusiasmo ha scattato immagini straordinarie facendoci passare momenti entusiasmanti.

Grazie a Valerio Mastandrea che c'è sempre e ancora sempre, e che ha messo la sua voce e la sua ironia a disposizione.



Grazie ai nostri ragazzi e ragazze.

Grazie a Gaia, Mara, Oly, Theo e Sirio, per essere quello che sono, con irriverenza e straordinaria bellezza.