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20 set 2022
L'avvocato Laura Andrao, esperta di diritto della disabilità, dialoga con noi sul diritto all'istruzione e al progetto di vita indipendente
Gaia è una bambina di 11 che da due non frequenta la scuola per la mancata erogazione dell’assistenza infermieristica prevista dal suo piano individualizzato assistenziale. Abbiamo raccontato la sua storia qualche giorno fa, con la speranza che le figure responsabili si attivassero immediatamente per ristabilire il diritto di Gaia alla scuola e all’infanzia, invece la bimba passa ancora le sue giornate in casa con le sole cure di sua nonna, costretta a questo punto a passare alle vie legali.
Avvocato Laura Andrao, lei che è un’esperta in diritto della disabilità e referente di molte associazioni a livello nazionale, ci può raccontare come state procedendo a livello legale?
La nonna, che esercita la potestà genitoriale su Gaia, è venuto a conoscenza dell’esistenza di una missiva, protocollata il 17 ottobre, nella quale l’area sanitaria rassicurava il Garante dei diritti dell’infanzia del comune di Fiumicino sull’erogazione della copertura totale delle ore di assistenza infermieristica a partire dal 10 ottobre. Quest’erogazione non è mai avvenuta lasciando così la famiglia disorientata e sconcertata: l’azione legale è iniziata quindi con un’immediata diffida nei confronti dell’asl al fine di ottenere tutte le ore necessarie, senza ulteriori ritardi. Ad oggi non è intervenuta nessuna risposta e si procederà a stretto giro all’introduzione di una fase giudiziale.
Quando tornerà Gaia a scuola?
Stando a quanto dichiarato dall’asl, tutto avrebbe dovuto essere già risolto dal 10 ottobre, nei fatti ad oggi tutto dipenderà da una decisione del tribunale.
Quali sono i diritti di Gaia?
“I diritti di Gaia sono i diritti di tutti i bambini con disabilità, di vedersi riconosciuto un piano che permetta l’inclusione sia nella vita quotidiana che scolastica. Inclusione, che non deve essere solo una parola di cui ci riempiamo la bocca ma una vera e propria attività mirata a eliminare ogni limitazione che la sua fragilità propone così come previsto dalla legge 104/92 e che tempi, modi e ambiente si adeguino alle necessità di Gaia. Il diritto negato principalmente è quello di non vedersi riconosciuta una vita degna della sua età, quindi un’attività scolastica e un’inclusione sociale, con esiti di enorme danno esistenziale.
Quali sono le figure responsabili?
La responsabilità di tutto questo, strettamente parlando, è certamente l’area sanitaria che non riconosce a Gaia l’assistenza infermieristica per poter frequentare la scuola in sicurezza. In senso più ampio i servizi per la mancata attivazione di un progetto individualizzato che coordini tutti gli ambiti della vita di Gaia. La responsabilità è un fatto importante, del resto il benessere una bambina di 11 anni è un interesse di tutti.
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