5 ott 2022
Il diritto all'istruzione violato per mancanza di infermieri: una bimba di 12 anni non può accedere alla scuola da due anni perchè mancano le figure necessarie alla sua assistenza !
Gaia ha 11 anni e da 2 anni il suo diritto ad andare a scuola viene calpestato. Per raccontare la sua vita però non si può far a meno che partire dalla felicità, dal modo dirompente con cui la sua intelligenza ha strappato autonomia a un destino che sembrava scritto diversamente dal momento in cui è venuta al mondo.
Il giorno in cui è nata Gaia è morta la sua mamma e quella bimbetta bionda già privata del più grande dei suoi amori ha combattuto per ogni respiro, battito, movimento; forte della presenza di una nonna straordinaria, che l'ha adottata e cresciuta, tra i continui ricoveri, le infinite emergenze, le grandi vittorie e le quotidiane sconfitte, insieme a sua sorella maggiore. Dalla provincia di Napoli da diversi anni si sono trasferite a pochi passi dall'ospedale che è stata la loro casa, il Bambino Gesù di Palidoro, a pochi chilometri da Roma, nel territorio del Comune di Fiumicino.
Gaia ha una tracheostomia e ha iniziato a mangiare per bocca da poco, si muove in sedia a rotelle e con le sue gambe sempre troppo molli balla a modo suo, senza mai smettere di chiacchierare, lei che non ha parlato per la maggior parte della sua vita. Usa parole ironiche e sottili come lame, con cui prende a schiaffi la vita.
Una bambina di dodici anni che esplode di energia, corre con il suo triciclo, e vorrebbe allenarsi con la squadra di basket in carrozzina nelle palestre del Santa Lucia. Una bambina come tutte le altre mentre si fa i video con il suo cellulare, anche se ogni tanto sbava un po'.
Gaia è una cittadina entusiasta della vita collettiva, della partecipazione attiva, della socialità e, visti i suoi innumerevoli bisogni speciali e l'alta intensità di cura di cui ha bisogno, ha un piano assistenziale individualizzato (P.A.I.) che oltre alle ore di riabilitazione prevedere 14 ore al giorno di personale infermieristico domiciliare.
Gli infermieri garantiscono la gestione in sicurezza di ausili invasivi e salvavita come la tracheostomia, che necessitano di assistenza continua, al bisogno, giorno e notte; si occupano di medicazioni, cure igieniche, somministrazione di pasti e farmaci attraverso la gastrostomia, di dare sollievo ai caregiver, ma soprattutto di permettere l'accesso all'istruzione, alla socialità. Nessun bambino portatore di una tracheostomia può andare a scuola senza avere la sua infermiera fuori dalla porta della classe, pronta ad aspirare le secrezioni e liberare così le vie respiratorie. Manovre salvavita che sono la normalità per questi bambini e, in poco tempo, lo diventano per tutti i loro compagni di classe.
Gaia da due anni non ha il diritto di andare a scuola perché nulla viene garantito di quel che è stabilito dal suo piano personalizzato, lo stesso che dovrebbe tutelarla garantendole una vita dignitosa. Dall'arrivo della pandemia non ha copertura infermieristica, né riabilitativa; la nonna ha dovuto cedere, stremata, al ricatto di accettare Operatori sociosanitari al posto degli infermieri. Una doppia beffa perché queste figure non possono gestire la tracheostomia a scuola, per legge, e poi perché nemmeno con queste c'è stata una copertura dei turni.
Gaia è totalmente lasciata sulle spalle di sua nonna, privata del diritto allo studio: non ha potuto frequentare la quarta e la quinta elementare, salutare i suoi compagni di sempre e avuto modo di conoscere quelli della prima media dell’IC di Torrimpietra, dove è regolarmente iscritta. Non è più possibile accettare il rimpallo continuo tra cooperative, distretti sanitari, servizi sociali del Comune. È il momento che ognuno si prenda la responsabilità della violenza che viene fatta su questa bambina, sulla sua intelligenza, sul suo diritto a costruire la sua vita insieme ai suoi coetanei, e su sua nonna. Gaia deve immediatamente andare a scuola, fruire di un suo diritto fondamentale di bambina. Il sindaco e il garante dei diritti dell’infanzia di Fiumicino, il responsabile del distretto sanitario territoriale, la scuola e tutte le sue figure, la cooperativa accreditata, il senso di responsabilità collettivo.
È il momento che tutti facciano la loro parte, immediatamente. Gaia deve andare a scuola ora, deve aver diritto alla sua vita di bambina.