24 set 2024
L’incontro tra i desideri di Tetrabondi Onlus, le competenze e la voglia di mettersi in gioco di una squadra eccezionale di professori, ricercatori e studenti del Dipartimento d’architettura di Roma Tre, guidati dal professor Adolfo F.L. Baratta, ha portato a uno studio di ricerca sull’accessibilità universale di Parco Schuster, situato attorno alla Basilica di San Paolo, a Roma di cui vi abbiamo parlato spesso ma che ora vi andremo a raccontare più approfonditamente.
Attraverso piccole pillole, in questa sezione del blog, potrete scoprire come nasce il progetto del P.I.U.+ Schuster, come questa straordinaria squadra ha fatto in modo di analizzare le barriere architettoniche e sensoriali del parco, per ridisegnare un luogo capace di essere oasi di accessibilità e inclusività universale: un’oasi urbana, gioiello dello spazio pubblico, capace di dare piena fruizione ad ognuno, a prescindere dalle sue competenze e la sua età di spazi adatti alla socialità e al gioco, all’attività sportiva e ricreativa, alla contemplazione della bellezza in un contesto architettonico e sociale incapace ad escludere.
Qui troverete sopralluoghi e metodologie, i desideri trasformati in progettazione e attori coinvolti, compresi quelli istituzionali ai quali abbiamo è stato poi consegnato il progetto di ricerca.
Assicurare l’accessibilità dello spazio pubblico è la prima azione da attuare per la realizzazione di un parco inclusivo universale. L’accessibilità deve essere garantita attraverso una attenta progettazione che comprenda l’analisi e lo studio dello stato di fatto ed elabori strategie, azioni e tecnologie per ottenere quanto prefissato.
Il perseguimento dell’accessibilità, come fine ultimo di questo processo deve necessariamente seguire un percorso, non prefissato ma maturato all’interno di ricerche nel medesimo ambito, che ha inizio dalla fase di analisi e valutazione delle barriere esistenti.
La fase di analisi ha l’obiettivo di rilevare lo stato di fatto, determinato dalla valutazione degli accessi, barriere esistenti, assenza di supporti e altri fattori, per determinare i limiti all’accessibilità del luogo. Nel Progetto del PIUS, per definire il grado di accessibilità nello stato attuale, si è proceduto al rilievo degli accessi, delle barriere e degli ostacoli non solo nell’impianto del Parco Schuster, ma anche nel suo intorno, in relazione ai percorsi di collegamento con le principali polarità nelle immediate vicinanze.
Il Parco si inserisce al centro di un quadrante urbano interessato da diverse polarità che sono state integrate nel processo di rilievo delle barriere in modo da valorizzare la relazione tra questo e il sistema urbano in cui è compreso. Le polarità individuate, ovvero la Metro San Paolo, diverse sedi e il nuovo rettorato dell’Università degli Studi Roma Tre, l’Ospedale Bambino Gesù e alcuni complessi scolastici, sono state analizzate in continuità con i tre diversi percorsi e accessi al Parco, in quanto riconoscibili quali itinerari privilegiati di accesso sia per la fruizione quotidiana che in occasione del Giubileo 2025 per dirigere i fedeli verso la Basilica di San Paolo.
L’accessibilità e l’accesso al parco, infatti, inizia alla scala urbana, dai percorsi che dalle polarità consentono di raggiungere parco Schuster e in quest’ottica sono stati condotti i rilievi dello stato di fatto.
Le limitazioni e l’inaccessibilità di alcune parti interne al parco sono accentuate dalla presenza di recinzioni, in particolare nell’area del centro polivalente, come espediente per la risoluzione della problematica legata all’esposizione degli spazi e delle attrezzature in uso a eventuali atti vandalici o occupazioni temporanee.
La stessa basilica di San Paolo risulta recintata lungo tutto il suo perimetro, ostacolando la ricerca, insista nel progetto, di una connessione tra la sfera ecclesiastica e quella pubblica del parco. I resti archeologici, che nel progetto degli architetti Cellini e Cipollone si inserivano nell’elaborazione di una più ampia area pedonale, sono oggi chiusi da una cancellata, che ne impedisce accessibilità e fruizione.
L’impianto del parco risulta per questo frammentato in più punti, con gravi conseguenze sulla fruibilità delle attrezzature e sulle relazioni tra gli spazi, incapaci in questo modo di favorire uno scambio in una visione intergenerazionale e contribuendo ad allontanarlo dal concetto di inclusività. Il parco giochi, collocato sul versante occidentale del parco, nonostante ne incarni una delle principali funzioni, risulta difficilmente accessibile in quanto sono assenti percorsi accessibili d’ingresso all’area ludica, non sono previste pavimentazioni in materiale resiliente poste sotto i giochi per attutire le cadute e, ove presenti, versano in stato di degrado e le attrezzature di gioco non sono integrate con quelle accessibili.
Le problematiche riscontrare nel parco giochi, riflettono una generale incompletezza del sistema più grande del parco, caratterizzato da una rilevante presenza di barriere e ostacoli che, partendo dagli accessi, impediscono un’agevole fruizione dei percorsi, e degli spazi in stato di degrado e poco manutenuti.
La superficie minerale del parco è caratterizzata dall’inserimento di una canalina per la raccolta delle acque che, nella sua estensione, divide il percorso principale in due parti e delimita il parco dai percorsi che perimetrano la Basilica. Questo elemento caratterizza tutto il progetto esistente diventando però, al contempo, una barriera in quanto la sua conformazione può limitare il suo superamento in autonomia. Inoltre, si evidenzia l’assenza di segnaletica adeguata, chiara e facilmente percepibile che ponga l’utente in condizione di accedere ed esperire il parco autonomamente e in sicurezza, individuando gli accessi e l’organizzazione spaziale delle funzioni, per guidarlo all’interno del luogo ed evitarne il disorientamento
LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI SUL PARCO INCLUSIVO UNIVERSALE
- Accessibilità e inaccesibilità dello spazio pubblico
- La qualità dell'architettura e degli spazi
- Il contesto storico di Parco Schuster
- Un parco giochi per ogni bisogno e desiderio
- I costi di una trasformazione
- Il capitale sociale dietro la progettazione
- Sport adattato e socialità nello spazio urbano
- Progettare il diritto al gioco