Il contesto storico di Parco Schuster

22 set 2024

L’incontro tra i desideri di Tetrabondi Onlus, le competenze e la voglia di mettersi in gioco di una squadra eccezionale di professori, ricercatori e studenti del Dipartimento d’architettura di Roma Tre, guidati dal professor Adolfo F.L. Baratta, ha portato a uno studio di ricerca sull’accessibilità universale di Parco Schuster, situato attorno alla Basilica di San Paolo, a Roma di cui vi abbiamo parlato spesso ma che ora vi andremo a raccontare più approfonditamente. 

Attraverso piccole pillole, in questa sezione del blog, potrete scoprire come nasce il progetto del P.I.U.+ Schuster, come questa straordinaria squadra ha fatto in modo di analizzare le barriere architettoniche e sensoriali del parco, per ridisegnare un luogo capace di essere oasi di accessibilità e inclusività universale: un’oasi urbana, gioiello dello spazio pubblico, capace di dare piena fruizione ad ognuno, a prescindere dalle sue competenze e la sua età di spazi adatti alla socialità e al gioco, all’attività sportiva e ricreativa, alla contemplazione della bellezza in un contesto architettonico e sociale incapace ad escludere.

Qui troverete sopralluoghi e metodologie, i desideri trasformati in progettazione e attori coinvolti, compresi quelli istituzionali ai quali abbiamo è stato poi consegnato il progetto di ricerca.

Il contesto storico di Parco Schuster
Il contesto storico di Parco Schuster

Il progetto del Parco Inclusivo Universale Schuster, si sviluppa in un contesto caratterizzato da significative emergenze antiche, moderne e contemporanee: l’area archeologica del Sepolcreto Ostiense; la basilica di San Paolo Fuori le mura; la sistemazione del Parco Schuster, progettata da Francesco Cellini e realizzata in occasione del Giubileo del 2000; il monumento ai caduti di Nassiriya, inaugurato nel 2008, progettato dallo scultore Giuseppe Spagnulo e dall’architetto Lucio Agazzi.

L’area è compresa tra la Rupe di San Paolo e l’ansa del Tevere ed è attraversata dalla via Ostiense che costituisce la traccia di un’importante fase antica. Infatti, lungo la via consolare si addensava una grande necropoli attorno alla quale si articolò la prima area di culto e la successiva realizzazione della basilica paleocristiana. La necropoli venne alla luce a seguito dei lavori di allargamento della via Ostiense grazie all’accurato scavo archeologico, eseguito fra il 1917 e il 1919, sotto la direzione dell’Ispettore del Ministero per la Pubblica Istruzione, Giuseppe Lugli, che portò alla successiva sistemazione dell’area ad opera del Comune di Roma.