14 set 2024
L’incontro tra i desideri di Tetrabondi Onlus, le competenze e la voglia di mettersi in gioco di una squadra eccezionale di professori, ricercatori e studenti del Dipartimento d’architettura di Roma Tre, guidati dal professor Adolfo F.L. Baratta, ha portato a uno studio di ricerca sull’accessibilità universale di Parco Schuster, situato attorno alla Basilica di San Paolo, a Roma di cui vi abbiamo parlato spesso ma che ora vi andremo a raccontare più approfonditamente.
Attraverso piccole pillole, in questa sezione del blog, potrete scoprire come nasce il progetto del P.I.U.+ Schuster, come questa straordinaria squadra ha fatto in modo di analizzare le barriere architettoniche e sensoriali del parco, per ridisegnare un luogo capace di essere oasi di accessibilità e inclusività universale: un’oasi urbana, gioiello dello spazio pubblico, capace di dare piena fruizione ad ognuno, a prescindere dalle sue competenze e la sua età di spazi adatti alla socialità e al gioco, all’attività sportiva e ricreativa, alla contemplazione della bellezza in un contesto architettonico e sociale incapace ad escludere.
Qui troverete sopralluoghi e metodologie, i desideri trasformati in progettazione e attori coinvolti, compresi quelli istituzionali ai quali è stato poi consegnato il progetto di ricerca.
A bambini, ragazzi e adolescenti deve essere assicurata la partecipazione ad attività ludiche, ricreative, culturali e artistiche: essi hanno il diritto al riposo e al tempo libero, al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età. Il diritto al gioco è, dunque, un diritto imprescindibile per una società civile. Nei contesti urbani tale diritto ha possibilità di concretizzarsi in spazi che contemplino la presenza di infrastrutture verdi.
Per “infrastruttura verde” si intende qualsiasi area urbana che consenta la creazione e lo sviluppo di risorse ed elementi naturali in un ambiente costruito: la loro riqualificazione è divenuta una priorità nelle politiche europee di pianificazione con l’undicesimo degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), che esplicita la necessità di fornire spazi verdi e pubblici che siano sicuri e inclusivi, in particolare per bambini e persone vulnerabili. Un’importante funzione educativa è quella che deriva dall’incontro, dal confronto e dallo scambio che si può generare nei luoghi pubblici tra bambini, adolescenti, adulti e anziani creando una socialità delle differenze che oggi risulta particolarmente carente e problematica.
Le infrastrutture verdi si propongono, come contenitori di possibilità, divertimento e socializzazione, in coerenza sia con la vivibilità sia con lo scambio interculturale e con il gioco.
Con il gioco si sviluppano ed esercitano capacità fisiche, manuali e intellettive e tale attività avviene ogni volta e ovunque se ne presenti l’opportunità. Nei parchi, l’attività di gioco dovrebbe avvenire in larga parte in maniera non strutturata, consentendo ai bambini di implementare immaginazione, percezione del rischio, consapevolezza di sé stessi, nonché di sviluppare le proprie capacità motorie e competenze sociali.
Dalla fine del Novecento le proposte di spazi gioco hanno acquisito maggiore importanza, hanno conquistato il loro posto nel tessuto urbano e si sono arricchite di nuovi materiali, soluzioni tecniche, forme, esigenze e principi. Il risultato sono degli spazi inclusivi, multifunzionali e multisensoriali, che vanno dal parco al cortile scolastico, dall’area attrezzata ai centri commerciali, fino all’ospedale pediatrico e ad altro ancora, in cui svolgere attività sportive, terapeutiche, culturali, educative e didattiche attraverso il gioco e a contatto con la natura.
Il paesaggista francese Gilles Clement invita, in questo senso, a fare il più possibile con la natura e il meno possibile contro la natura, prestando attenzione alla forza delle esili piante pioniere che si trasformano in nuove forme di vegetazione e riconquistando lo spazio urbano.
Attraverso differenti strategie d’intervento e l’applicazione dei principi di progettazione universale si possono realizzare parchi nei quali i bambini possono coniugare gioco, divertimento e socialità in un ambiente sano.
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- La qualità dell'architettura e degli spazi
- Il contesto storico di Parco Schuster
- Un parco giochi per ogni bisogno e desiderio
- I costi di una trasformazione
- Il capitale sociale dietro la progettazione
- Sport adattato e socialità nello spazio urbano
- Progettare il diritto al gioco